crisi = rischio + opportunità. Sarà vero?
25/05/2010 § 4 commenti
E’ tanto che questa equazione mi frulla (come dicono qui a Firenze) nella testa. La mente rimbalza velocemente all’ormai famoso ideogramma cinese wēijī dove wēi sta per “rischio, crisi, pericolo…” e jī per “opportunità, possibilità“…
investigando un minimo ho scoperto che questo tropo, tanto caro a JFK, alla fine poi non è proprio così come ce lo hanno venduto, ma è un’interpretazione un po’ di comodo. Jī infatti pare possa stare anche per “macchina, aeroplano, meccanico, segreto, perno, astuto, punto cruciale” dove l’ultima (punto cruciale) è forse la traduzione più appropriata.
Ad ogni buon conto, devo ammettere che ho sempre trovato l’ interpretazione unanimemente utilizzata da politici e businessmen estremamente ispirante, corretta o meno che sia per i linguisti.
Magari una crisi non sarà sempre positiva, ma senza crisi è facile sedersi sugli allori. La crisi è quello stato transitorio di difficoltà (per dirla col Garzanti) che ci permette (o ci impone) di muoverci dallo stato in cui siamo e di ricercare il nostro vero equilibrio. Ci permette di uscire dalla zona di comfort, spesso più subìta che realmente ricercata.
A questo può servire l’allenamento con le arti marziali. A metterci in crisi in un ambiente controllato, a farci uscire dalla nostra zona di comfort. Ad abituarci a controllare lo stress generato e a girarlo a nostro favore, tramutandolo da distress in eustress. A gestire quindi il rischio per tramutarlo in opportunità.
Mi rendo conto che, dati i tempi che corrono, invocare la crisi non sia propriamente geniale, ma non riesco a farne a meno. Per quanto mi riguarda, solo sotto stress (eustress?) riesco a dare il meglio e a trovare forti motivazioni. Non so voi.
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Nel corso della mia prima esperienza professionale – era il ’93 o il ’94, comunque impazzava la crisi anche allora – ricordo che mi capitò di incontrare Hayao Nakamura, che era stato chiamato a salvare l’Ilva di Taranto, della quale era l’AD.
Ricordo che disse al gruppetto di giovanotti del quale facevo parte qualcosa del tipo: “siete fortunati, che iniziate a lavorare in un periodo di crisi, perché è durante le crisi che chi ha talento riesce ad emergere”.
Non me lo sono più dimenticato. E per fortuna (?) vivo in un paese in crisi continua 🙂
Eheh, davvero, difficile pensare ad un paese con più opportunità del nostro 😉
Ho trovato un articolo del corriere dove presentano Nakamura alla guida dell’Ilva http://tinyurl.com/39kwr5k. Dev’essere un bel personaggio. Da un breve passaggio in questo post http://tinyurl.com/34eztsk pare che dieci anni dopo abbia aperto un ristorante a Roma. Evidentemente anche lui è dalle crisi da cui è passato ha imparato a cogliere molte opportunità!!
[…] realtà, più o meno consciamente, non feci altro che applicare il tropo tanto caro a JFK: crisi = opportunità. Sfruttai la mia sostanziale immobilità fisica per allenare la mente in un modo in cui non sarei […]
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